Come diventare azienda biologica certificata
Prosegue l’attività di Funky GAL 2, il primo sportello del biologico
Una delle mansioni principali del primo sportello del biologico è quella di aiutare le aziende locali con il processo di conversione al biologico.
La mancanza di solide conoscenze su metodo e regolamento che norma a livello comunitario il sistema di produzione agricola biologica e sull’iter da seguire per certificarsi può diventare un problema e un grosso limite allo sviluppo sostenibile del territorio, rischiando di compromettere la promozione dell’agricoltura biologica e la diffusione di buone pratiche sociali e ambientali.
Vediamo insieme alcune degli aspetti della conversione.
Fare bio significa portare avanti un sistema di produzione agricola che si prende cura dell’ambiente, della biodiversità e del ciclo della natura. Un’azienda agricola biologica rispetta la fertilità del suolo, le colture, gli animali e l’equilibrio ambientale: escludendo quindi l’impiego di concimi, fitofarmaci e medicinali veterinari chimici di sintesi.
“Fare bio” significa quindi scegliere per la propria azienda una strada che punti alla ricerca di un proprio equilibrio che riduca al minimo gli input esterni; Una filosofia virtuosa, sempre più popolare in un mondo sempre più attento all’ambiente ed alla sostenibilità dei processi produttivi.
Si tratta di un percorso molto complesso.
Quanto tempo ci vuole per diventare azienda agricola bio certificata?
La durata della conversione dipende dal tipo di orientamento produttivo aziendale. Si parla di 3 anni per i frutteti di frutti permanenti e di frutti di vite; 2 anni per seminativi e orticole; 12 mesi per i suini e il pollame; 2 anni per le colture annuali destinate al pascolo dei ruminanti.
L’ingresso nel regime di agricoltura biologica si articola in due tappe, di cui una formale (la procedura per essere ammessi al sistema di controllo) e l’altra sostanziale (l’avvio del periodo di conversione all’agricoltura biologica).
Il primo importante step da intraprendere per partire con la conversione è conoscere nel migliore dei modi le norme in materia: in particolare i Reg (CE) n. 834/2007 e Reg. (CE) n. 889/2008 contengono l’insieme delle disposizioni da rispettare per le produzioni vegetali e animali biologiche (produzione, trasformazione, etichettatura e controllo), assieme alle regole (Reg. (CE) n. 1235/2008) per importare da paesi terzi prodotti biologici. Il quadro normativo è in evoluzione e dal primo gennaio 2022 entrerà in vigore la nuova norma quadro del biologico europeo racchiusa nel Reg. 848/2018.
Nella fase iniziale del percorso bisogna iscriversi al sistema di controllo, scegliendo un organismo di controllo (OdC). L’elenco degli OdC autorizzati dal Mipaaf disponibile sul sito sinab.it
L’organismo di controllo scelto procederà poi ad avviare la procedura tramite una serie di analisi sulla congruità della richiesta, bisognerà dare libera visione ai registri aziendali per facilitare il processo.
L’ingresso nel sistema di controllo comporta un ispezione annuale e una serie di accertamenti per verificare la conformità alle norme sulla produzione biologica.
Tutte le responsabilità della conformità dei processi, dei prodotti ed il rispetto delle procedure di produzione sono dell’operatore.
Il Biodistretto dell’agricoltura Sociale di Bergamo negli anni ha aiutato decine di aziende nel loro passaggio all’agricoltura biologica certificata.
Lo sportello del biologico di Funky GAL 2 è a vostra disposizione per approfondimenti e per rispondere alle vostre domande
Questo contenuto è stato realizzato all’interno del progetto Funky Gal 2 il primo sportello del biologico nell’ambito del FEARS programma di sviluppo rurale 2014-2020, operazione 3.2.01 – Informazione e promozione dei prodotti di qualità.
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