La prevenzione del beccaggio tra le galline

In questo nuovo approfondimento dello Sportello del Biologico, all’interno del progetto Funky Gal 2, riprendiamo un altro aspetto dell’allevamento di polli, galline ed altri volatili da cortile. ASffrontiamo oggi il tema del beccaggio degli avicoli e di come ridurre al minimo le possibilità di ferite ai nostri animali.

Il problema del beccaggio tra individui dello stesso pollaio e di comportamenti violenti se non cannibaleschi, è un tema sempre esistito negli allevamenti avicoli.
Negli allevamenti biologici l’incidenza è minore, in particolare se vengono rispettati alcuni criteri che consentono agli animali una vita meno stressata.
Le liti tra individui sono infatti generalmente più presenti in ambienti che permettono una minore libertà o che danno un minor senso di sicurezza per gli animali che ci vivono, per gli avicoli questo aspetto è particolarmente importante in quanto generalmente più nervosi e paurosi per natura.

Come condizione generale, certamente la densità con cui gli animali vivono in un contesto artificiale, influisce sulla creazione di tensioni e scontri che possono portare al ferimento di parecchi individui.
In genere questi scontri sono più paragonabili a bullismo che a risse.
Un animale sottomesso, viene attaccato da un animale dominante che vuole dimostrare la sua forza o semplicemente guadagnarsi una fonte di cibo o di acqua.
Spazi chiusi, gabbie e recinti troppo piccoli o senza vie di fuga impediscono agli animali sottomessi di fuggire e sottrarsi agli attacchi, che in alcuni casi rischiano di sfociare in ferite anche gravi.

Beccaggi e litigi possono anche essere causati da una scarsità di cibo, acqua o ripari; la lotta per le risorse è forse uno dei motivi più comprensibili ed identificabili per zuffe tra animali, se gli scontri avvengono per lo più nella zona delle mangiatoie, abbeveratoi o durante il momento di somministrazione del cibo è spesso segno di questo problema.
Per risolverlo, oltre ad ovviamente aumentare la dose del cibo o acqua fornite, si potrebbe provare a distanziare di più gli abbeveratoi e mangiatoie o non fornire l’alimento in un unico posto ma in più punti, in modo da dividere gli animali al momento del pasto.

Inoltre per limitare al massimo gli scontri sarebbe meglio tenere assieme animali con la stessa età e dimensione, perché in genere i volatili più grossi ed anziani tendono facilmente a diventare aggressivi nei confronti di quelli più giovani o piccoli.

Un ruolo importante lo deve però svolgere l’allevatore con la sua costante osservazione delle dinamiche del pollaio, riconoscendo tempestivamente l’emergere di tensioni al suo interno. Alcuni segnali sono evidenti, come l’allontanamento o il rifugio su trespoli elevati di individui feriti e parzialmente spiumati.

Ma ovviamente specie diverse necessitano di condizioni leggermente diverse.

Galline.

In allevamenti biologici o quando c’è la possibilità di allevare gli animali in ambienti non intensivi, le galline tendono a fuggire in posizioni elevate quando minacciate.
Fornire una via di fuga, barriere visive come cespugli e alberi o un posto sicuro è uno dei metodi più naturali per permettere alle galline più deboli di nascondersi o fuggire.
Ricordiamoci che in condizioni naturali e se le ali non sono tarpate, le galline sono in grado di volare per brevi distanze e perciò scappare dai pericoli con più facilità.

Anatre ed oche.

Quando si sentono minacciati, l’istinto primario per i palmipedi o volatili semiacquatici è di fuggire verso l’acqua.
Spesso e volentieri per evitare le liti tra oche ed anatre basta una grande quantità di spazio con uno ( o più) specchi d’acqua dolce di buone dimensioni anche se purtroppo non sempre è possibile.
La soluzione più semplice in caso di spazi limitati è la separazione degli individui o la riduzione della densità di aia.

Allevamenti misti

Nel caso di allevamenti misti è opportuno avere un buon bilanciamento tra le specie.
Avere troppi animali di dimensioni grandi come tacchini o oche rispetto al numero di animali più piccoli come galline, anatre o faraone può causare un aumento di aggressività di quelli più grandi nei confronti dei più piccoli.
Come già detto in precedenza, una buona idea in caso di allevamenti misti, può essere quella di mettere un numero di mangiatoie superiore rispetto a quelle che si userebbe normalmente e di posizionarle in posizioni diversi del recinto, in modo da far si che anche gli animali più piccoli e deboli possano avere una possibilità di accedere al cibo.

Curiosità per specie avicole diverse.

Ci sono invece alcuni volatili di specie diverse che per via di diversi rituali comportamentali sarebbe meglio non tenere nello stesso recinto o gabbia, vediamo un paio di esempi.

Colomba dal collare africana e colombaccio europeo.

In diversi casi è stato documentato che se messi nella stessa gabbia, una colomba dal collare africana attaccherà e spennerà quasi a sangue il placido colombaccio europeo che in casi di gabbie senza possibilità di fuga cercherà di sottomettersi ed arrendersi tramite il linguaggio corporeo della sua specie inutilmente, in quanto non riconoscibile per la cugina africana.

Pavoni e tacchini

Specie che hanno delle esigenze di allevamento molto simili, se tenuti assieme sono stati spesso documentati scontri tra i maschi di queste due specie che spesso possono terminare in ferite gravi per uno dei due in particolare.
Questi volatili non sono certo noti per il loro acume e molto frequentemente possono confondersi e pensano di trovarsi di fronte ad un maschio rivale della stessa specie.
Tuttavia lo stile di combattimento e il linguaggio corporeo ed “etichetta morale” delle due specie è molto differente, in quanto il pavone preferisce battaglie aeree mentre il tacchino lotta per lo più a terra.
Perciò quando lo scontro inizia il pavone inizia a svolazzare ed artigliare il tacchino che, confuso dalla “scorrettezza” del suo rivale tenterà quasi immediatamente di arrendersi e sottomettersi al pavone, che tuttavia continuerà ad infierire sul malcapitato, non capendone i rituali e linguaggi corporei.
Se non vengono separati il tacchino potrebbe uscirne con ferite piuttosto gravi.

Questi due esempi sono trattati in un libro molto interessante che parla degli animali ed il loro comportamento: L’anello di Re Salomone scritto dall’etologo austriaco Konrad Lorenz.

Permettere agli animali di vivere in maniera più naturale e nel modo migliore possibile è una delle virtù più importanti per il benessere animale, se avete bisogno di consulenze in quest’ambito contattate il primo sportello del biologico Funky GAL2.

Questo contenuto è stato realizzato all’interno del progetto Funky Gal 2 il primo sportello del biologico nell’ambito del FEARS programma di sviluppo rurale 2014-2020, operazione 3.2.01 – Informazione e promozione dei prodotti di qualità.

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