La sfida al cambiamento climatico

Si è parlato tanto negli ultimi mesi di cambiamento climatico e di ciò che ognuno di noi può fare per contribuire a salvare il Pianeta.

Si è posto la stessa domanda anche l’Ipcc, il Panel Intergovernamentale sui Cambiamenti Climatici che, nell’ultimo report ha evidenziato come sia necessario un investimento (anche) finanziario per migliorare la situazione.

 

Da dove partire?

A dicembre, in Cile, si discuterà circa la regolamentazione dei proposti 100 miliardi di dollari l’anno (dal 2020) per sostenere la mitigazione e l’adattamento al climate change nei paesi meno sviluppati. L’Unione Europea ha dichiarato che si impegenrà a versare il 20% della spesa estera a favore di tale obiettivo, mentre gli Stati Uniti hanno, per ora, congelato i finanziamenti.

 

Ma Miguel Arias Cañet, responsabile della strategia climatica europea, afferma che «Tutta la finanza pubblica del mondo non servirà a portare avanti la rivoluzione climatica. La vera svolta verrà dagli investimenti privati».

Al momento i meccanismi in atto che permettono tali attività sono i seguenti:

  •     l’ETS, ossia l’Emission Trading Scheme, che verrà modificato nel 2020 con la fine della validità del protocollo di Kyoto;
  •     il sistema REDD+, per la lotta alla deforestazione e riforestazione;
  •     il GEF;
  •     il Green Climate Fund (GCF), il fondo strategico creato all’interno del framework delle Nazioni Unite per stimolare investimenti pubblico-privati per la mitigazione e l’adattamento del clima.

 

Molto interessante è Amundi, il più grande asset manager in Europea che è stato definito “il fondo che piace a Greta” e che punta ad individuare le aziende più attente all’ambiente, indipendentemente dal settore di appartenenza: soprattutto società virtuose dal punto di vista della transizione energetica.

Con questa filosofia che mira ad “influenzare i comportamenti delle aziende per promuovere cambiamenti ambientali positivi che in ultima analisi generano performance di portafoglio”, per la prima volta, le informazioni sulle performance climatica di un’azienda diventano chiave nella fase decisionale processo d’investimento. 

Un’ulteriore soluzione al tema del finanziamento potrebbe venire dalla politica. La proposta è quella di stabilire a quota 40 euro il costo di ogni tonnellata di Co2 emessa dai combustibili fossili, reinvestendo quei soldi nell’energia rinnovabile.

 

Sono quindi molte le strategie che si possono attuare (da parte di diversi soggetti) nella grande ed importante sfida del cambiamento climatico.

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